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Small companies vs Big corporation: due ex alunni incontrano gli studenti

IT, Marco Polo: due ex alunni incontrano gli studenti

"Small companies vs big corporation". Questo il tema dell'incontro tenutosi sabato 3 febbraio presso l'Aula Magna dell'Istituto "Marco Polo". Tre ore fitte di formazione, dibattito e forte coinvolgimento per un incontro rivolto agli studenti dell'indirizzo Informatica e Telecomunicazioni. Protagonisti due giovanissimi ingegneri informatici che a soli trent'anni hanno già avviato brillantemente le proprie carriere nel mondo dell'IT.

 

Scegliere una piccola o una grande azienda?

Lavorare per una piccola azienda o per una multinazionale? Nella prima parte dell'incontro i due esperti hanno illustrato agli studenti le differenze di una scelta di questo tipo.

Lavorare in una piccola azienda significa condivisione dei task aziendali, cooperative development e code review, cura del progetto attraverso le sue varie fasi a partire dal colloquio col cliente sino al testing del prodotto finito. E ancora: flessibilità di orari, smart working, molta elasticità nella concezione del lavoro e poca formalità a servizio della sostanza.

In una grande multinazionale, invece, tutto questo spesso è precluso a favore però di stipendi mediamente più elevati. Il prezzo da pagare? Giornate rigidamente scandite in termini di tempi e spazi, task quotidiani rigidamente stabiliti dall'alto. La giornata lavorativa tipo di un project manager può durare anche 13 ore, tanto che le decine di caffè offerte dai vari clienti nell'arco di una mattinata diventano quasi necessarie.

 

Le competenze fondamentali

Nella seconda parte dell'incontro, Daniele e Vincenzo, anch'essi formatisi in un ITIS, si sono proposti ai ragazzi come dei "fratelli maggiori a cui chiedere consiglio per il proprio futuro" e hanno illustrato con enfasi alcune key skill dalle quali non si può prescindere, di qualsiasi tipo di realtà lavorativa si voglia entrare a far parte. Fondamentale la conoscenza dell’ inglese e dell’italiano.

Un'altra competenza essenziale è poi il successo del team work perché i "nerd che vogliono primeggiare in solitaria non sono utili per l'azienda". Necessario poi documentare sempre adeguatamente i progetti, perché l'informatica, a scapito di quanto si pensi, si fa in primis con carta e penna.

L'emotional intelligence, ovvero la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. L'Active Listening, per fornire sempre un feedback positivo sul proprio interlocutore.

 

Tante le domande dagli alunni

Motivante il discorso fatto su fallimenti e gli errori, da vivere come occasione per imparare cose nuove e sperimentare la resilienza, ovvero la “capacità di far fronte in maniera positiva a eventi negativi".

Pioggia di domande degli studenti a cui i due esperti hanno risposto sempre in maniera convincente e stimolante. Un alunno di quarta si è offerto per partecipare con Daniele ad un piccolo esperimento di Active Listening. Non sono mancate richieste di consigli su come andasse redatto un curriculum vitae o su quali fossero le qualità più apprezzate ad un colloquio di lavoro. E dal fondo dell'aula, con profondo orgoglio, la docente di Informatica scatta  una fotografia a due ex alunni che hanno intrattenuto con successo una così numerosa platea.

Autore: 
Redazione
Data di Pubblicazione: 
22/03/2018
Sezione di pubblicazione:: 

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