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I ragazzi del MP parlano di droga con Tremenda XXL

“Non è tanto importante parlare di tossicodipendenza, ma approfondirne le motivazioni che portano i ragazzi al consumo di droghe”. Queste le prime parole pronunciate da Don Gigi durante l’ultima assemblea di Istituto in cui si è parlato del mondo della tossicodipendenza. Lo scorso 10 febbraio, il nostro Istituto ha ospitato i ragazzi del Centro Giovanile Tremenda XXL di Samolaco (So), che nasce con l’obiettivo di aiutare i giovani con delle difficoltà nel loro percorso di vita.

“Ero diventato un essere umano senza sentimenti”

Don Gigi ha presentato il tema grazie all’aiuto dei ragazzi della comunità’ di recupero. “I giovani devono essere aiutati ad affrontare il presente per tutelare il futuro, perché sono loro il futuro” – ha ribadito con forza Don Gigi. I tre ragazzi presenti hanno raccontato a turno la loro esperienza. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di scoprire a fondo tutte le sfumature della riabilitazione.

La storia di Alessandro e Patrizio

“Ero diventato un essere umano senza sentimenti, ma ora sto meglio – ha sottolineato Alessandro, uno dei ragazzi del centro. – Ora so di nuovo che cosa significa amare: amare se stesso, amare tutto ciò che fai. La tossicodipendenza ti porta a costruire un mondo tutto tuo in cui sei isolato dalla vita reale. In questo mondo parallelo esisti solo tu e l’indifferenza per il prossimo. Si arriva a un punto in cui non sei più in grado di tornare alla tua vita se non con la forza di volontà e il coraggio di chiedere aiuto” – ha poi ribadito con voce ferma e decisa. Alessandro, a causa della dipendenza dall’uso di sostanze stupefacenti e alcool, ha abbandonato tutto ciò che gli recava dolore e insofferenza per poi affidarsi alle mani e all’aiuto del fratello. Patrizio, invece, ha raccontato la sua storia partendo dal verbo “apparire”. Apparire non significa soltanto “farsi vedere”, ma può voler dire anche debolezza. Quel particolare verbo che ti fa sembrare grande quando hai della droga in tasca.

La stella polare, l’obiettivo di ognuno di noi

Nella vita bisogna avere almeno un punto di riferimento, una stella polare. Come sottolinea don Gigi, la “stella polare” definisce chi siamo. Ma nella vita è facile perdersi. La morte di un familiare, per esempio, può portare a perdere il punto di riferimento: basta poco, infatti, per sbagliare amicizie o sbagliare strada. È proprio nel momento in cui quell’importante stella polare cade, che crollano anche tutte le certezze. Gli studenti di tutte le classi del Marco Polo hanno partecipato in modo attivo alla discussione e hanno potuto rivolgere molte domande a ragazzi di Tremenda.

Autore: 
MP Ficarra
Data di Pubblicazione: 
27/03/2018
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