Binario 21 – Ora io so cos’è
Uno striscione disegnato dai ragazzi di terza media dell’Istituto Galileo Galilei con la scritta “Ora noi racconteremo ciò che è stato” ha inaugurato l’inizio della mattinata. I ragazzi hanno potuto raccontare la loro esperienza partendo dalle parole “indifferenza” e “rispetto”, dopo una gita d’istruzione alla stazione di Milano al Binario 21. Accompagnato dal ritmo deciso della canzone dei Muse “Uprising”, la presentazione ha voluto mettere in scena le sensazioni degli studenti alla vista dei vagoni che servivano per deportare gli ebrei italiani.
L’indifferenza come concausa di una tragedia, un’immobilità che si è poi straformata in genocidio e ha portato alla morte di ebrei, oppositori politici, disabili, persone di etnia sinti, omosessuali. Oggi al Binario 21 si trova una grande schermo in cui si illuminano tutti i nomi delle persone che salirono su quei vagoni. Pochissimi i nomi che evidenziano i sopravvissuti, tra i quali c’è anche il nome della neosenatrice a vita Liliana Segre.
La storia della famiglia Ancona
Le classi 4D Informatica e 5E Telecomunicazioni dell’Istituto Superiore Marco Polo hanno presentato la storia inedita della famiglia Ancona. Questa famiglia ebrea ha avuto la fortuna di essere aiutata dalle forze armate di Acqui Terme, un piccolo comune in provincia di Alessandria. Prezioso l’aiuto di un maresciallo dei carabinieri che ancora resta sconosciuto .
Dibattito e presentazione del rabbino Elia Enrico Ricchetti
Con felicità e soprattutto commozione, il rabbino capo delle comunità ebraiche di Vercelli e di Merano Elia Enrico Ricchetti si è presentato agli studenti agganciandosi ai vari temi affrontati durante la mattinata.
L’indifferenza annulla l’essere umano, toglie il nome e stabilisce un numero. Anche questo ha provocato l’indifferenza nei confronti degli ebrei durante le leggi razziali del 1938. Il rabbino, ha raccontato piccoli episodi della sua storia personale permettendo così ai ragazzi di arricchire le ( a volte asettiche) pagine di libri di storia alla realtà. La Storia - ha spiegato il rabbino Ricchetti – è formata da tante piccole storie di vita e di morte, di genti atroci e di slanci di eroismo compiuti da piccoli uomini che, con il loro aiuto, hanno potuto salvare migliaia di vite dalla tragedia della guerra. “Senza uno slancio di generosità di un soldato nazista, che ha permesso la fuga dalla mia famiglia, adesso non sarei qui con voi” – ha poi concluso.
L'Istituto Superiore Marco Polo di Colico ha aderito al progetto sperimentale SMARTSCREENING DSA
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