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Film: Ghost in the shell

Nel mese di ottobre il professor Gatta ci ha proposto la visione di un film intitolato Ghost in the shell.

Basato sull’omonimo manga giapponese di fama mondiale dell'artista Masamune Shirow, il film è ambientato in un futuro non troppo lontano, in cui il confine tra uomo e tecnologia è sempre più labile. Il personaggio che più colpisce è il Maggiore, una donna unica nel suo genere. Vittima di un terribile incidente, è stata salvata dalla morte e trasformata in un soldato perfetto tramite una modificazione cibernetica che l'ha resa un ibrido tra cyborg e essere umano; di tale metamorfosi è stata responsabile la dottoressa Ouelet, uno dei principali scienziati della Hanka Corporation.

Il Maggiore è stata messa alla guida di un reparto speciale della polizia, la task force speciale Section 9, con a capo Daisuke Aramaki, incaricato di sventare i piani dei più pericolosi criminali del mondo. Tra i primi compiti assegnati c'è quello di trovare ed eliminare Kuze, la mente criminale dietro ad un audace attacco ad un alto dirigente della Hanka Corporation. Grazie alle sue capacità fuori dal comune, è l'unica in grado di scovare e affrontare la nuova minaccia, un nemico capace di insinuarsi nelle menti cibernetiche fino ad assumerne il completo controllo.

Mentre si prepara ad affrontare questo nuovo tipo di terrorismo, emerge una terribile verità sul suo passato: il Maggiore scopre infatti che le hanno mentito, la sua vita non è stata salvata bensì le è stata rubata. Da quel momento in poi non si fermerà davanti a nulla pur di svelare il mistero legato alla sua esistenza, e quindi recuperare il proprio passato e scoprire chi le ha fatto ciò e riuscire a bloccarlo prima che possa fare la stessa cosa ad altri.

Gli aspetti più impressionanti della tecnologia mostrati nel film sono le pubblicità olografiche proiettate in mezzo alle strade o sulle pareti dei palazzi ed il fatto che gli uomini di questo futuro imminente sono tutti modificati ciberneticamente, con metodi più o meno leciti e sicuri.

Un aspetto degno di lode in questo film è l’ambientazione molto azzeccata perché l’Oriente è molto più sviluppato di noi in ambito tecnologico; quindi, il film in sé evidentemente si ispira alle grandi città dell’Asia come Shangai, Tokyo, Bangkok oppure Pechino. Al contrario non ci è piaciuta la fine del film perché lascia irrisolte troppe questioni di grande interesse; se il racconto fosse continuato anche in misura minima, la storia del Maggiore non ci avrebbe lasciato con questo amaro in bocca come ha invece fatto. Per il resto è stato un film molto gradevole e avvincente, mai troppo noioso, con momenti di azione coinvolgenti e conditi da effetti speciali organizzati in maniera magistrale dal regista. Giudichiamo, quindi, questo film interessante ed appassionante e per questo vogliamo concludere dicendo che l’iniziativa offertaci dal professor Filippo Gatta è stata molto bella e soprattutto utile per una nostra crescita personale.

 

Autore: 
Pruta Daniele - Tognetti Sebastiano
Data di Pubblicazione: 
28/01/2018
Sezione di pubblicazione:: 

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