Questo sito web utilizza i cookie

Tu sei qui

Progetto Hackathon Regionale

hackaton

Progetto Hackathon Regionale

Un tema di cui si sente molto parlare in questi tempi è il bullismo, ma che cos’è questo fenomeno?
Il bullismo comprende tutte le azioni continue di derisione, insulti verso un singolo soggetto o verso un gruppo, con lo scopo di offendere, far soffrire l’altro o comunque di procurargli dolore. 
Gli Hackathon, in generale, sono maratone finalizzate ad informare i ragazzi riguardo ad un determinato tema e in seguito, sempre loro, si pongono come obiettivo quello di creare dei progetti per contrastare il fenomeno o incentivarne la loro conoscenza.
L’Hackathon che prendiamo oggi in considerazione è quello dedicato al bullismo organizzato dalla regione Lombardia, in collaborazione con l’ufficio scolastico per la Lombardia ed il Liceo Crespi di Varese. 
Questa maratona prevede tre momenti principali:
1.La formazione online tramite tre webinar (due in italiano ed uno in inglese) con la finalità di esporre la tematica bullismo e cyberbullismo;
2.La creazione di un cortometraggio incentrato sul tema;
3.Fase in presenza, della durata di tre giorni, in cui oltre alla presentazione dei cortometraggi realizzati, i ragazzi vengono divisi in gruppi eterogenei, per sviluppare il vero e proprio Hackathon, ovvero la creazione di un’infografica, tutta costruita da loro, per trattare un tema correlato al bullismo.
 

L’ultimo momento di questo progetto si è svolto a Milano, a Palazzo Pirelli, in cui sono stati esposti i progetti realizzati dei ragazzi ed hanno avuto luogo le premiazioni. L’edizione di quest’anno accoglieva ben ventuno scuole, tutte appartenenti alla regione Lombardia che, dopo essersi iscritte e aver effettuato le prime due fasi dell’Hackathon, si sono recate a Varese, località scelta per i giorni dedicati al terzo step, con la loro delegazione di due studenti e un professore.
La scuola che oggi noi prendiamo in considerazione è l’Istituto d’Istruzione Superiore Marco Polo di Colico con i rispettivi studenti delle classi 3^C Turismo e 3^D Informatica, accompagnati dalle professoresse Giulia Scopinaro, Pasqua Bufano e Ilaria Pipani. 
Per capire meglio come il progetto è stato sviluppato in questa scuola abbiamo intervistato la loro delegazione: la professoressa Giulia Scopinaro e le alunne Elisa Festa (3^D) e Miriana Stropeni (3^C).
 

 

Buongiorno, Miriana, oggi siamo qui per parlare dell’esperienza che hai vissuto grazie a questo Hackathon regionale sul bullismo. Ci potresti raccontare come siete venuti a conoscenza del progetto?
Prima di tutto volevo ringraziare dell’opportunità che mi è stata data di informare gli altri studenti riguardo a questa bellissima occasione che mi è stata offerta, ma veniamo al dunque. Siamo stati introdotti al progetto grazie alla professoressa di Storia e Italiano Giulia Scopinaro che, oltre alla mia classe, ha deciso di coinvolgere i ragazzi della 3^D. Dopodiché abbiamo seguito i webinar informativi, due in italiano che si sono svolti durante gli incontri pomeridiani, mentre il terzo in inglese è stato visionato dall’intera classe durante le ore di lezione. La fase successiva è stata quella di creare lo storyline del cortometraggio e i dettagli scenici per la sua realizzazione.
Ti chiedo se puoi espormi brevemente lo storyline e i dettagli scenici del vostro cortometraggio
La nostra idea consisteva nel mostrare tre scene di bullismo sia nell’ambiente scolastico sia in un momento di vita quotidiana, sul lungolago. Abbiamo giocato molto sul contrasto cromatico, ovvero le scene di bullismo avvenivano in bianco e nero, essendo un ricordo della protagonista negativo; i momenti di empatia mostrati da altri studenti nel momento dell’atto del bullismo sono stati girati a colori, così come il momento finale che vuole mostrare come la situazione sia migliorata. Altri ausili che abbiamo utilizzato sono ad esempio un drone, per le riprese dall’alto, e una lettera, poi recitata a voce, scritta sempre da una mia compagna.
I dettagli scenici, creati sempre da noi, sono delle magliette indossate nei momenti di empatia con le impronte colorate delle nostre mani e uno striscione con la scritta “A few nice words can go a long way”.

Parliamo ora della terza fase del progetto, ovvero il viaggio a Varese.
Ci sarebbero tantissimi dettagli da raccontare, ma purtroppo non c’è abbastanza tempo. Le posso però dire che è stata un’esperienza bellissima sia dal punto di vista progettuale sia per l’aspetto più emotivo e relazionale, in quanto ho stretto nuove amicizie e sono riuscita a raccontare anche cose personali ad altre persone. Nel primo giorno, dopo che tutte le delegazioni hanno raggiunto Varese, hanno avuto luogo i saluti istituzionali delle autorità presenti e sono iniziati i lavori veri e propri presso il Palazzo Estense del Comune.

In cosa consistevano questi lavori?
Praticamente siamo stati divisi in gruppi di 5-6 ragazzi, mai incontrati prima, con i quali, dopo aver seguito una breve lezione esplicativa, abbiamo creato ex novo un’infografica che riguardasse in qualche modo il bullismo/cyberbullismo. Nel mio gruppo abbiamo affrontato l’aspetto dell’autostima sia negli adolescenti sia nelle donne e per fare ciò abbiamo raccolto inizialmente le nostre idee, le abbiamo unite e in seguito abbiamo iniziato a creare il progetto vero e proprio, cercando eventuali fondi e organizzando dei corsi da effettuare nelle scuole e in strutture pubbliche, di sera, per le donne adulte. Tutto questo lavoro è proseguito anche il giorno seguente.

Nel terzo e ultimo giorno, come si sono svolte le attività?
Giunti a Milano, a Palazzo Pirelli, si sono svolti i saluti istituzionali e poi sono avvenute le premiazioni, dapprima quelle riguardo ai cortometraggi e in seguito quelle delle infografiche.

Come sono andate queste premiazioni?
Direi bene: purtroppo, per quanto riguarda il video, la nostra scuola non ha raggiunto il podio, ma per le infografiche sì, e per due posizioni: il primo posto è stato vinto dal gruppo di Elisa e il secondo dal mio. Dopo le premiazioni e le emozioni che sono seguite, ho dovuto salutare le persone a cui, in così poco tempo, mi sono affezionata.

Complimenti per le vittorie conseguite e grazie per l’intervista!
Grazie a lei dell’opportunità.
 

Autore: 
Redazione
Data di Pubblicazione: 
25/06/2022
Sezione di pubblicazione:: 

Sito realizzato a partire da  "Un CMS per la scuola" di Porte Aperte sul Web, Comunità di pratica per l'accessibilità dei siti scolastici - USR Lombardia.
Il modello di sito è rilasciato sotto licenza Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported di Creative Commons.